In
un articolo uscito nel secondo decennio del secolo scorso, una autorevole
astrologa decantava le meraviglie che Nettuno e altri pianeti con cui faceva
aspetti avrebbero portato all'umanità, che sembrava ormai matura per un passo
in avanti dal punto di vista spirituale. Sappiamo purtroppo come invece
andarono le cose, con la seconda guerra mondiale, l'avvento di nazismo e
fascismi vari, genocidi e altre tremende esperienze che per un certo periodo
prevalsero nel mondo. I critici verso l'Astrologia avrebbero avuto buon gioco, stando
così le cose, nel "dimostrare" la fallacia di questa scienza,
relegandola fra le superstizioni prive di fondamento. Se però ci allontaniamo
dalla sua concezione mondana, e ne approfondiamo le motivazioni spirituali,
questa scienza sacra avrà, anche in questo caso, importanti lezioni da
insegnarci. E la prima di tutte riguarda
la responsabilità del genere
umano nella sua più importante prerogativa: la libertà di scelta. Quegli aspetti celesti effettivamente erano,
naturalmente, presenti, ma stava agli uomini saperne cogliere le vibrazioni
positive; prevalsero invece quelle negative utilizzate da forze ostacolanti il
progresso che agivano, come sempre agiscono, per la conservazione e contro
l'evoluzione e lo sviluppo dello spirito nell'uomo. Nettuno diventò così canale
della non chiarezza, dell'illusione e del contatto con entità indesiderabili.
Se
portiamo ai giorni nostri questa esperienza, possiamo notare come anche noi ci
troviamo davanti a scelte che ci interpellano. L'opposizione Marte-Nettuno (vedi
l'oroscopo mensile in DIAPASON di novembre), e la quadratura di Urano dall'Ariete con
Plutone dal Capricorno, nascondono pericoli di natura collettiva e personale.
Sta a noi liberamente utilizzare e trasformare gli influssi che ne derivano,
con la consapevolezza che oggi è tramontata l'epoca dell'azione di massa
(influenza esterna sopra un'umanità individualmente immatura), a favore
dell'individuo chiamato a dover agire ascoltando la "propria"
coscienza. È compito di ognuno di noi, quindi, cominciare ad agire senza
l'alibi che "da solo non posso cambiare il mondo".
È
quello che lo Spirito del Cristo - che sta ormai avvicinandosi, in questa
stagione, al nostro pianeta - si aspetta da noi, affinché la Sua azione
salvifica venga accelerata e il prossimo passaggio nell'Era dell'Acquario sia
l'ultimo prima del "salto" nella nuova dimensione eterica: il
"posto" che ci ha promesso.
Altrimenti dovremo aspettare ancora dei millenni, accrescendo
enormemente le Sue e le nostre sofferenze.
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