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Visualizzazione dei post da febbraio, 2009

Appello per una legge di libertà per il Testamento Biologico

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Da tanto tempo si aspettava una legge che regolasse le volontà sul fine vita (chiamata Testamento Biologico), così importante per gli Studenti Rosacrociani, considerato le implicazioni che ne derivano sulla situazione post-mortem. Purtroppo la legge che è in discussione in Parlamento appare essere peggiore del male che vorrebbe risolvere, perché priva di fatto il cittadino della scelta di morire naturalmente, senza alcun trattamento (che sia denominato "medico" o meno non fa differenza), che ostacoli l'abbandono da parte dello spirito del corpo fisico. Per questo motivo sollecitiamo quanti condividono questa nostra impostazione a rispondere all'Appello che il sen. Ignazio Marino ha lanciato, e che riportiamo di seguito: Carissima/o, grazie per la tua adesione all’appello per il diritto alla libertà di cura sul sito www.appellotestamentobiologico.it, e grazie perché, anche con il tuo contributo, abbiamo già raggiunto quasi 100.000 firme! Ti scrivo per chiederti...

ore 22.40 Eluana è libera

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Apprendiamo che finalmente Eluana ha lasciato la sua prigione-corpo. Auguriamole buon viaggio, e di godere finalmente della nuova dimensione, dove ritrovare la bellezza e la gioia di vivere! Le seguenti parole di un "laico" su quanto è avvenuto e sta ancora avvenendo, sembrano da incorniciare: "Una legge comune è possibile solo se si abbandonano i dogmi, se si affrontano i problemi non brandendo quella verità che consente a qualcuno di parlare di 'omicidio' e 'boia', ma in una prospettiva di carità. La carità è una virtù umana, che trascende di gran lunga le divisioni delle ideologie e dei credi religiosi o filosofici. La carità non ha bisogno né di potere, né di dogmi, né di condanne, ma si nutre di libertà e responsabilità. Dico la stessa cosa in altro modo: un approdo comune sarà possibile soltanto se prevarrà l'amore cristiano contro la volontà cattolica". Gustavo Zagrebelsky

Simone Weil, la mistica cristiana

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Giusto un secolo fa nasceva una delle più acute e penetranti pensatrici del secolo scorso, Simone Weil. Inizialmente dichiaratamente atea, e per amore del popolo iscritta e attiva nel partito comunista, ad un certo punto della sua brevissima vita ricevette, come lei stessa affermò, il contatto con Cristo: "Cristo è disceso e mi ha preso", che la seguì per tutto il resto della sua esistenza. Simone si riteneva cristiana, ma non cattolica, rifiutando il battesimo e contestando la Chiesa Cattolica, poiché vedeva in questa una struttura che era fatalmente destinata a perdere di vista i fondamenti stessi del Cristianesimo. Da questo punto di vista appare straordinaria la sua analisi se confrontata con le idee del Cristianesimo esoterico, e cioè del Rosacrocianesimo: non sono tanto le ritualità a salvare, ma l'universalità che il cattolicesimo (che pure cattolico significa) tradisce nei fatti. Per ricordarla riportiamo due suoi brani: "Quelli che posseggono allo s...